Riunificazione dei Marmi del Partenone: proposta di accordo tra Inghilterra e Grecia
Un accordo che consenta ad entrambe le parti in causa di trarre reciproci vantaggi: potrebbe essere questa la soluzione alla storica diatriba tra Inghilterra e Grecia per la riunificazione dei Marmi del Partenone.
L’ipotesi è stata lanciata durante l’incontro “Marmi del Partenone: ritorno al futuro” che si è tenuto a Firenze in occasione di TourismA 2017, per presentare la nascita del Comitato Italiano per la riunificazione dei Marmi del Partenone: ad organizzarlo è stata Stefania Berutti, archeologa e segretaria del neo-comitato.
Alcuni anni fa avevo dedicato un post alla vicenda dei marmi del Partenone, che contrappone dal 1800 due governi, quello inglese e quello greco, e due musei, il British Museum e il Nuovo Museo dell’Acropoli, ai quali sono particolarmente affezionata. Se non conoscete la vicenda vi invito a leggerlo prima di proseguire.
Come emergeva da quello che avevo già scritto, entrambe le parti, a mio parere, hanno motivazioni valide per sostenere il ritorno o meno dei marmi ad Atene. Dopo questo nuovo incontro fiorentino però credo che qualcosa sia cambiato e che potrebbero esserci nuovi sviluppi.
Se infatti nel 2015 le motivazioni addotte per chiedere la riunificazione dei Marmi del Partenone puntavano molto sull’aspetto “legale” “della vicenda (ovvero che l’asportazione dei marmi e delle metope da parte di Lord Elgin, e di conseguenza l’acquisto da parte del governo inglese, fosse stato illegale), oggi questa posizione sembra, finalmente, superata.
Come spiegato dal prof Louis Godart, presidente del Comitato Italiano (e di quello internazionale) per la riunificazione dei Marmi del Partenone, infatti, non avrebbe senso insistere su argomenti che non possono essere valutati oggettivamente.
Il firman, documento che aveva permesso a Lord Elgin di portare via i marmi, è andato perduto e non è certo che la copia (in lingua italiana) esposta al British lo riproduca fedelmente; in ogni caso sarebbe assurdo valutare oggi quanto accaduto due secoli fa, in un contesto storico diverso dall’attuale.
Una diatriba legale sarebbe lunga e probabilmente inutile e non a caso la Grecia nel 2016 ha rinunciato a questo tipo di rivalsa. Molto più convincenti invece le nuove argomentazioni presentate dai partecipanti all’incontro fiorentino.
Secondo il Ministro della Cultura Greca, Lydia Koniordou, la riunificazione dei marmi rappresenterebbe un atto simbolico per tutta l’Europa: il Partenone infatti è sicuramente uno dei simboli più importanti della civiltà occidentale e della cultura europea ed è inconcepibile che rimanga lacerato in più parti.
Proprio la questione della “ricomposizione” permetterebbe di superare, in parte, il problema dell’eventuale “precedente” per altri musei: come spiegato da Matthew Taylor, architetto e vice presidente dell’International Association for the Reunification of the Parthenon Sculptures, oltre che autore del blog Elginism, il Partenone è stato concepito da Fidia come un monumento unico, e quindi metope e statue dovrebbero essere contestualizzate, come concepito nel nuovo Museo dell’Acropoli.
(Questo però, a mio parere, dovrebbe coinvolgere anche gli altri Musei che hanno statue del Partenone, come ad esempio il Louvre di Parigi o i Musei Vaticani).
Concorde su questa linea anche Dusan Sidjanski, presidente del Comitato svizzero: secondo Sidjanski è molto importante, che l’opinione pubblica venga informata su questa vicenda, perchè un eventuale appoggio potrebbe risultare determinante, insieme alla presa di posizione dell’Unesco, che nel 2016 ha approvato un documento che invita governo greco e inglese a trovare una soluzione e dell’Unione Europea.
Ecco perchè il Comitato svizzero ha realizzato un video divulgativo:
Ma la quadratura del cerchio potrebbe venire proprio dalla proposta del prof. Louis Godart, che non a caso nel 2012 aveva condotto a termine un difficile accordo con il Tokyo Fuji Art Museum per la restituzione all’Italia della Tavola Doria.
Secondo il prof. Godart infatti la soluzione è quella di un accordo tra governo inglese e greco che possa portare vantaggi ad entrambi: con la restituzione dei Marmi del Partenone al Nuovo Museo dell’Acropoli e con prestiti temporanei (da sei mesi ad un anno) da parte del governo greco al British Museum per compensare la perdita. In questo modo il British avrebbe la possibilità di allestire periodicamente nuove mostre sul patrimonio greco, attirando più visitatori.
Ecco l’audio-intervista integrale al prof Louis Godart:
Devo ammettere che la soluzione del prof. Godart non mi dispiacerebbe perchè premierebbe entrambe le parti e in un certo senso, ne riconoscerebbe il reciproco valore. In fondo, l’azione di Lord Elgin, per quanto deprecabile, permise a quelle opere di essere preservate, in un momento in cui la Grecia non era in grado di prendersene cura, e di poterle fruire gratuitamente per secoli.
Oggi, che le condizioni sono cambiate e la Grecia ha finalmente un luogo degno di accogliere nuovamente queste opere, l’Inghilterra ha la possibilità di compiere un grande gesto, guadagnando nello stesso tempo dei vantaggi.
Mi auguro che il confronto possa quindi procedere su questa strada: sicuramente la Brexit non ha avvantaggiato il dialogo, visto il prevalere di posizioni che allontanano il Regno Unito dall’Europa.
Come Godart però, anch’io sono fiduciosa che queste possano essere delle buone premesse e mi auguro che, entrambe le parti, siano disponibili a venirsi incontro, nell’interesse generale della cultura.
Se volete dare una mano al neo Comitato Italiano per la riunificazione dei Marmi del Partenone o anche solo rimanere aggiornati sull’evoluzione della vicenda, vi consiglio di scrivere a infomarmipartenone@gmail.com.
Se invece volete approfondire l’argomento leggendo qualche libro, durante l’incontro una signora mi ha suggerito The Parthenon Marbles di Christopher Hitchens: è in lingua inglese e personalmente non l’ho letto ma mi ha assicurato che ricostruisce bene la vicenda.
P.S La presentazione del Comitato per la riunificazione dei Marmi del Partenone è stato solo una delle tante iniziative di TourismA 2017: se volete leggere un sunto della tre giorni e ascoltare le interviste a Piero e Alberto Angela cliccate qui.
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