Ylenia Caioli

Un giorno a Napoli con Giuseppe, Elena e Alessandra

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un giorno a napoli_Alessandra Malatesta

Non sono mai stata a Napoli anche se è da tempo che vorrei andarci…e dopo aver letto il post della gita di Giuseppe, Alessandra e Elena (ribattezzati i Reitanos!), e visto le foto, la voglia è ancora di più!

Ecco il loro racconto di un giorno a Napoli per la rubrica “Istantanee”:

Gita di un giorno a Napoli con Giuseppe, Elena e Alessandra (i Reitanos)

Hola Yle,

Il 29 giugno, approfittando della festività romana dei SS. Pietro e Paolo, abbiamo deciso di partire da Roma e fare una gita di un giorno a Napoli con l’idea di vedere il Complesso Monumentale di Santa Chiara,  il  Museo San Severo e Napoli Sotterranea, nonché di mangiare una pizza all’Antica Pizzeria da Michele.

Per il viaggio abbiamo scelto di utilizzare il treno: per soli € 85,20 Italo ha scarrozzato tutti e tre avanti e indietro tra Roma e Napoli in un’ora e cinque minuti reali a tratta (da orario sarebbero dovuti essere 8 i minuti eccedenti l’ora, ma sia all’andata che al ritorno il treno ha portato 3 minuti di anticipo).

E’ vero che per usufruire di una tariffa così economica abbiamo dovuto prenotare quasi tre mesi prima ma finalmente ho trovato una soluzione su rotaia preferibile all’utilizzo della macchina personale.

Arrivati a Napoli, abbiamo preso la Linea 1 della Metro per andare a vedere la Stazione di Toledo che il quotidiano inglese Daily Telegraph ha indicato come la più bella stazione metro d’Europa..effettivamente siamo rimasti a bocca aperta!

cratere di luce_Alessandra Malatesta

L’architetto spagnolo Óscar Tusquets Blanca, che l’ha progettata, le ha dato un’atmosfera marina con colori azzurri e forme ondose, per indicare che la stazione si trova al di sotto del livello del mare: splendido il  Cratere di Luce  che prende luce direttamente dalla superficie.

Salendo verso la superficie si passa a colori terrosi per arrivare infine nel mezzanino al mosaico “Ferrovia Centrale per la Città di Napoli – 1906” dell’inglese William Kentridge: il mosaico raffigura una processione guidata da San Gennaro e composta da figure simboliche ispirate alla storia di Napoli, inclusa ovviamente la costruzione della ferrovia e dell’attuale linea metropolitana.

mosaico metro napoli_alessandra malatesta

Arrivati in superficie, ci siamo incamminati su Via Armando Diaz verso Via Monteoliveto per gustare un buon caffè ed un’ottima sfogliatella al Bar Seccia, uno dei locali protagonisti che si è distinto negli ultimi anni per la lotta a pizzo e Camorra e vittima spesso di atti di intimidazione.

Rinfrancati dalla pausa, ci siamo avviati verso la prima meta della nostra gita, ovvero il  Complesso Monumentale Santa Chiara.

complesso di santa chiara_Alessandra Malatesta

Il chiostro, di cui avevo vaghi ricordi legati ad una visita fatta durante l’adolescenza, è un’incantevole oasi di pace; parimenti belli ed interessanti il museo, dedicato alla storia del complesso del Monastero, l’area archeologica con le terme romane e l’antico presepe napoletano.

La brutta sorpresa l’abbiamo trovata invece all’interno della Basilica, comunque bellissima: leggendo infatti la targa con la breve biografia del carabiniere  Salvo D’Acquisto, che è qui sepolto, si nota che non c’è alcun riferimento agli autori della sua tragica fine (N.d.R Salvo D’Acquisto, vicebrigadiere dei Carabinieri, fu fucilato all’età di nemmeno 23 anni da un commando nazista per salvare una ventina di civili ingiustamente accusati di un presunto attentato) ..una censura omertosa che ci ha lasciati allibiti!

chiesa del gesù_Alessandra Malatesta

Di tutt’altro tipo invece la brutta sorpresa che abbiamo trovato nella Chiesa del Gesù Nuovo, davanti alla Basilica di Santa Chiara (seppur di diverso stile, gotica una, barocca l’altra, entrambe belle): in una cappella, sotto lo splendido affresco de La Natività di Girolamo Imparato, abbiamo trovato la scritta “E’ nato per noi”, barbaramente realizzata con lettere adesive, un feroce quanto inutile pugno nell’occhio per i tanti turisti che di qui passano.

E’ la volta del Museo San Severo, dove abbiamo potuto ammirare, ma purtroppo non fotografare, la splendida scultura rappresentante “Il Cristo Velato” opera di Giuseppe Sammartino: da togliere il fiato per quanto è bella, a farle compagnia altre splendide opere scultoree e le famose “macchine anatomiche” di Giuseppe Salerno.

Meta successiva è stato..il pranzo! Secondo il programma avremmo dovuto pranzare all’Antica Pizzeria da Michele, famosa per la sua pizza, ma la lunga fila fuori (a noi era toccato il numero 41 mentre veniva chiamato il numero 8!!!) ci ha lasciato perplessi, per cui, dopo una rapida consulenza telefonica con un collega napoletano, abbiamo deciso di dirigerci nella via parallela alla Pizzeria Trianon da Ciro. A posteriori possiamo dire che abbiamo mangiato una pizza superlativa e pazienza se non siamo riusciti ad assaggiare quella di Michele.

Soddisfatti e satolli ci siamo incamminati verso Piazza San Gaetano con meta Napoli Sotterranea!

Non a caso il nostro percorso è passato per Via San Gregorio Armeno, famosa in tutto il mondo per i negozi dei presepi (vedi il video) Qui abbiamo ammirato le tante statuine raffiguranti, oltre alla Sacra Famiglia e ai tradizionali personaggi, personalità dello sport, dello spettacolo e della politica del presente o del recente passato.

Terminata la visita ai presepi, ci siamo calati nel sottosuolo di Napoli vivendo un’esperienza “rinfrescante” (si passa da 29° di temperatura e 45% di umidità a 16° di temperatura e 100% di umidità) e soprattutto molto interessante.

napoli sotterranea_Alessandra Malatesta

Gli scavi sotterranei hanno consentito di appurare che i primi utilizzi di questa zona risalgono a circa 5.000 anni fa; il maggiore sviluppo fu però prima con i greci, che avevano bisogno del tufo per costruire Neapolis, e poi con i romani che costruirono una rete viaria sotterranea e soprattutto un’acquedotto che portava l’acqua dalle sorgenti del Serino alla città partenopea, in funzione fino ai primi anni del XX secolo.

Nel secolo scorso le grotte sono state utilizzate come rifugio antiaereo durante la II Guerra Mondiale (e numerosi sono le tracce e i reperti che ci riportano a quei tragici accadimenti) ed anche oggi, oltre ad essere meta turistica, sono sede di un esperimento riguardante la coltivazione di piante sottoterra.

piante coltivate in napoli sotterranea_Alessandra Malatesta

Infine, compreso nel tour di Napoli Sotterranea, c’è la visita al Teatro Greco Romano (dove si esibì Nerone) rinvenuto solo di recente e a cui si arriva tramite una botola sotto un letto di una casa privata.

Giunti al termine di una felice e stremante giornata ci siamo incamminati a passo lento verso la stazione: grazie ad un errore di direzione, anche quest’ultimo tragitto ci ha riservato la sua piccola sorpresa, il Vico del Fico al Purgatorio

vicolo del purgatorio_Alessandra Malatesta

….chissà se si chiama ancora così o se, nel frattempo, avrà nuovamente cambiato nome?!?

↓seppe Guernica Reitano (foto Alessandra Malatesta)

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