Olimpia la patria dello sport antico e moderno
Qualche anno fa, nel 2007 se non ricordo male, una delle notizie dell’estate fu il devastante incendio che colpì Olimpia: ricordo che seguii con apprensione la notizia in tv, non solo per i rischi corsi dalla popolazione ma anche per il timore dei danni al suo patrimonio culturale.
Olimpia (o Olympia) infatti è uno dei più importanti siti archeologici della Grecia, patria dello sport antico e moderno. Qui sono nate le famose Olimpiadi di cui si ha testimonianza a partire dal 776 a.c (secondo Eratostene) e che si svolsero almeno fino al 393 d.c: giochi che volevano riunire tutte le popolazioni della Grecia e che rivestivano grande importanza tanto da chiedere la messa in pratica della cosidetta “tregua olimpica“, la cessazione di ogni tipo di conflitto bellico in corso durante il loro svolgimento (che poi il conflitto cessasse davvero era un’altra questione!).
Da quel che ricordo la cittadina non è grande e ruota intorno al sito archeologico, la parte più suggestiva, e al Museo delle Olimpiadi, luogo che non può essere ignorato dagli amanti delle più moderne competizioni
Il giorno della nostra visita arrivammo agli scavi intorno all’ora di pranzo (consuetudine nefasta che mantenemmo per tutta la vacanza ma che non vi consiglio visto il clima di fine agosto in Grecia): tra l’ombra degli ulivi e il frinire delle cicale, ricordo il tempio di Zeus, di cui restavano in piedi ancora alcune colonne, e che ai tempi d’oro della Grecia, ospitava una delle 7 meraviglie, la statua criselefantina del dio, opera di Fidia, e l’antico stadio, ben conservato, dove ancora oggi ogni quattro anni, viene accesa la fiaccola olimpica, durante una cerimonia che riecheggia quelle di età più antica.
Proprio allo stadio inaugurammo una delle consuetudine del viaggio: sfidarci in una corsa competitiva tra di noi e farsi immortalare in fase di start!
Dal sito ci spostammo al Museo per ammirare, tra gli altri reperti, uno dei più bei capolavori della scultura greca classica (nonché oggetto per noi di studi e esami): l’Hermes di Prassitele
Dato che le Olimpiadi non solo sono storia antica ma anche moderna, non poteva mancare una visita al moderno Museo delle Olimpiadi: qui, grazie a foto e testimonianze, è possibile ripercorrere la storia delle moderne Olimpiadi a partire dal 1896 quando Pierre de Coubertine riesumò l’antica usanza. (Per me era una tappa da non perdere dato che all’epoca oltre che a studiare archeologia lavoravo per una radio locale occupandomi di sport)
Per visitare il sito archeologico e il museo ci bastò tranquillamente una giornata: anzi avanzò anche il tempo per un tuffo nella piscina del camping Diana, doveroso refrigerio alle nostre membra stanche dopo il tour e vista la calura di fine agosto.
INFORMAZIONI UTILI
Sul sito archeologico di Olimpia esistono almeno due siti di riferimento, entrambi in inglese: il primo è quello del Ministero della Cultura e dello sport greco, il secondo è il sito ufficiale dell’area, dove trovate informazioni anche sul costo del biglietto, orari di apertura, modalità per arrivare
Se cercate l’area archeologica su Google Maps ricordate di non digitare Olimpia (o Olympia) perchè al massimo vi ritroverete negli Usa; digitate invece Archea Olimpia
Per quanto riguarda il Museo delle Olimpiadi non sono riuscita a trovare un sito ufficiale: sul sito del turismo greco sono riportate solo tre righe
This small museum off of the main street in Olympia city, hosts a bunch of artifacts from the modern Olympics, including the silk-lined box in which they transported Pierre de Coubertin’s heart to be buried in Olympia in 1939. Lots of photos and documents from the revival period and a nice summary of each host city for all summer and some of winter games. Tripadvisor members state about this museum: “If you go to Olympia you must go here. It’s part of the deal”!
Ho trovato però in questo sito alcune indicazioni utili su orari e prezzi
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