Ylenia Caioli

La Graciosa, un piccolo paradiso naturale alle Canarie

Decrease Font Size Increase Font Size Text Size Print This Page

C’è una piccola isola vulcanica nell’oceano Atlantico, con acque cristalline, dove non esistono strade asfaltate e dove la natura regna sovrana: è l’isola de La Graciosa, nell’arcipelago delle Canarie.

Se salirete fino al Mirador del Rio, a Lanzarote, la vedrete apparire davanti ai vostri occhi come una striscia di terra pianeggiante, con 3 rilievi vulcanici che svettano.

E’ stata proprio quest’isola la nostra ultima tappa nel viaggio a Lanzarote.

Avevo deciso di visitarla perchè Beatriz Acuna Perez, referente dell’Ente del Turismo di Lanzarote, me l’aveva caldamente consigliata e devo dire che aveva ragione.

La Graciosa viene raggiunta di solito con escursioni giornaliere, come abbiamo fatto noi.

Se però avete tempo, vi suggerisco di fermarvi almeno una notte: viverla al tramonto, dopo che le comitive di turisti se ne saranno andate deve essere davvero un’esperienza suggestiva.

La Graciosa è una delle 5 isole che si trovano a nord ovest di Lanzarote e con le quali forma il Parco naturale dell’Arcipelago del Chinijo, istituito nel 1986 e oggi Riserva della Biosfera Unesco.

Dal punto di vista geologico le isole fanno parte del massiccio di Famara, ovvero la parte più antica di Lanzarote, formatasi tra 5 e 2 milioni di anni fa.

In particolare La Graciosa è una distesa pianeggiante che si estende per 29 km.

A caratterizzarla sono 3 formazioni vulcaniche: la Montana Bermeja a nord, con i suoi 157 m di altezza; la Montana Amarilla a sud (172 m); infine al centro si trovano la Montana del Moon (185 m) e il gruppo del Pedro Barba, che, con i suoi 226 metri, è il punto più alto dell’isola.

L’isola preserva la natura in ogni suo aspetto, motivo per il quale qui non esistono strade asfaltate. Ci si muove a piedi, in bicicletta o in 4×4 ma quest’ultimo mezzo è disponibile solo per le guide che hanno l’autorizzazione.

Inoltre, questa terra è anche un’importante rifugio per numerose specie di uccelli marini.

Insomma, se siete alla ricerca di una destinazione che vi consenta di vivere a stretto contatto con la natura, probabilmente l’avete trovata.

Non tutti sanno che La Graciosa è anche l’ottava isola delle Canarie.

Il riconoscimento è arrivato nel 2018, grazie all’impegno dei suoi abitanti. Dal punto di vista amministrativo però l’isola continua ad essere parte della municipalità di Teguise.

Con i suoi 700 abitanti è la più piccola isola abitata dell’arcipelago canaro ed ha solo 2 municipi: Caleta de Sebo (capoluogo) e Pedro Barba.

L’obiettivo degli abitanti è quello di far sviluppare l’isola preservando però il patrimonio naturalistico.
L’economia de La Graciosa infatti si basa principalmente su pesca e turismo.

Se volete approfondire la conoscenza di quest’isola vi consiglio la landing page del portale del Gobierno Canarias.

La Graciosa si raggiunge con una traversata in traghetto di circa 30 minuti, con partenza dal porto di Orzola, a nord di Lanzarote.

Ci sono due compagnie che offrono la traversata ed è possibile acquistare i biglietti al porto oppure online, sui rispettivi portali.

Noi eravamo già ad Orzola il pomeriggio precedente la nostra escursione e abbiamo acquistato i biglietti al porto con Express Ferry delle Linee Romero, dato che ci hanno offerto un piccolo sconto.

A pochi metri dalla banchina troverete anche parcheggi a pagamento dove lasciare l’auto.

Il porto di attracco de La Graciosa è invece alla Caleta del Sebo, capoluogo dell’isola.

E’ proprio questo il punto di partenza per esplorala, a piedi oppure in bicicletta, magari noleggiandolasul posto. Sull’isola infatti si possono seguire diversi sentieri tracciati.

Al porto sono presenti anche le guide ufficiali, le uniche che offrono tour 4×4 in tutta l’isola.
Anche in questo caso è possibile prenotare in anticipo.

Noi abbiamo visitato l’isola ad ottobre e non abbiamo avuto problemi a trovare una guida disponibile in loco. Se pensate però di visitarla in alta stagione, forse fareste bene a prenotare in anticipo.

Sull’isola è possibile pernottare anche se gli alloggi non sono molti e si dividono tra i due municipi.

Per tutte le informazioni relative all’isola, potete consultare il portale ufficiale del turismo de La Graciosa oppure il portale del turismo di Lanzarote

Siamo partiti dal porto di Orzola con il traghetto delle 10.00 del mattino in una splendida giornata di inizio ottobre.
A bordo abbiamo trovato molti turisti ma non così tanti da rendere la traversata sgradevole.

Il tratto di mare che si attraversa per raggiungere l’isola è denominato El Rio e durante il viaggio si possono ammirare la meraviglia del massiccio di Famara e la Punta Fariones

Le prime cose che ho avvistato dal mare sono stati i massicci vulcani centrali de La Graciosa, seguiti dalle bianche casette della Caleta del Sebo, il paese più popolato.

E’ proprio qui che abbiamo attraccato con il traghetto.

Devo dire che la limpidezza delle acque di questo piccolo porto lascia senza parole.

Appena scesi dal traghetto, abbiamo notato subito i cartelli che invitavano a noleggiare una bicicletta.

La nostra idea iniziale era di visitare l’isola a piedi ma alla fine del molo, accanto alla mappa dell’isola, abbiamo incontrato Jolanda, una delle guide ufficiali che ci ha proposto il tour 4×4 per visitarla tutta.

Dato che avevamo a disposizione solo una giornata, abbiamo deciso di accettare: costo 40 euro a persona per un tour di 5 ore.

Siamo così partiti sulla sua jeep con una coppia di turisti spagnoli come compagni di viaggio.

Il tour dell’isola in 4×4 viene suddiviso in 4 tappe principali: ad ogni tappa viene concesso del tempo per esplorare la zona.

La 1^ tappa è stata il vulcano della Montana Bermeja e la splendida Playa de Las Conchas, raggiunti dopo circa 15 minuti di viaggio.

Appena scesi dalla jeep, ci siamo incamminati da soli lungo il sentiero che sale fino a raggiungere la cima dell’antico vulcano.

A vederla la salita sembra facile ma in alcuni punti spezza il fiato, anche a causa del pietrisco che fa scivolare.

Abbiamo impiegato circa 30 minuti per raggiungere la cima del vulcano: qui, sferzati dal vento abbiamo potuto ammirare la vista pazzesca sull’intera isola e sull’arcipelago del Chinijo, con l’isola de la Montana Clara in primo piano.

Sulla cima abbiamo trovato anche alcune statuette molto particolari.

In seguito, sul portale turistico La Graciosa ho letto che negli anfratti delle rocce, accanto alle statuette, dovrebbero esserci carta e penna per lasciare le proprie impressioni sull’isola…sinceramente non ricordo di averle viste!

Appena scesi ci siamo regalati un bel bagno rinfrescante nelle acque dell’Atlantico a Playa de Las Conchas: la spiaggia di sabbia dorata è un piccolo paradiso e sinceramente non me ne sarei più andata!

La 2^ tappa del tour ci ha permesso di raggiungere Los Arcos de Los Caletones.

Si tratta di un complesso di roccia creato dall’incontro della lava con l’oceano Atlantico, che ha generato un arco naturale.

La conformazione ricorda molto Los Hervideros, a nord di Lanzarote, anche se sinceramente quest’ultimo mi era piaciuto di più.

L’arco è bello…peccato però per i tanti turisti che lo circondano, portati qui per scattarsi foto ricordo!

Personalmente, più che la foto, avrei preferito visitare l’area circostante ed avere maggiori informazioni dal punto di vista geologico e vulcanologico ma non era previsto e abbiamo dovuto quindi ripartire.

Proseguendo, abbiamo costeggiato la splendida Playa Lambra, con le dune di sabbia.

L’ingresso a questa spiaggia è vietato a causa del delicato ecosistema ma purtroppo, come abbiamo potuto constatare anche noi, non tutti rispettano il divieto.

Abbiamo quindi raggiunto Pedro Barba, 3^ tappa del nostro tour.

Si tratta di un piccolo borgo di sole 30 abitazioni oggi destinate ad uso turistico.

La struttura delle case è quella tipica tradizionale delle Canarie: in calce bianca, con forma ad U intorno ad una corte o giardino.

Davanti al borgo ci sono anche una piccola spiaggia e un molo.

L’ultima tappa è stata Playa Francesa, nella parte meridionale dell’isola, una bellissima spiaggia in un’ampia insenatura che affaccia verso Lanzarote e dalla quale si vede in lontananza la Montana Amarilla.

Evidentemente questa è una spiaggia amata dalle imbarcazioni private perchè ne abbiamo trovate molte.

Seguendo i suggerimenti di Jolanda, però, noi non ci siamo fermati in questa spiaggia ma abbiamo proseguito a piedi, e con una camminata di 20 minuti, abbiamo raggiunto la piccola Playa La Cocina.

L’insenatura si trova proprio ai piedi della Montana Amarilla ed è veramente splendida per il contrasto di colori che crea, tra il vulcano e l’oceano: un connubio di giallo nero, arancio e azzurro.

La Cocina è più piccola come spiaggia ma vivibile, almeno ad ottobre: la maggior parte dei turisti infatti preferisce fermarsi a Playa Francesa.

Fare qui l’ultima nuotata nelle acque dell’oceano atlantico è valsa proprio la pena!

Quando siamo partiti per l’escursione a La Graziosa non avevamo messo in conto di partire subito per un tour 4×4.

Non eravamo quindi organizzati per un eventuale pranzo a sacco

Rientrati a Caleta del Sebo, nel primo pomeriggio, abbiamo cercato subito un posto dove mangiare qualcosa. Al porto, oltre ai negozi di souvenir, ci sono infatti anche bar e ristoranti

Noi però siamo stati fortunati a trovare il ristorante Casa Enriqueta, all’interno del paese.

Il locale è ampio e rustico, con diversi posti a sedere all’interno.

I piatti che ci hanno portato erano tutti deliziosi, come i gambas al ajillo, il bienmesabe, mentre le tipiche salse del mojo roco e mojo verde erano fatte in casa.
Devo dire che questo è stato uno dei locali dove ho mangiato meglio in tutto il viaggio a Lanzarote.

Se però volete godervi fino in fondo la natura dell’isola, soprattutto se decidete di fare escursioni a piedi o in bici, è meglio se vi attrezzate per portarvi il pranzo a sacco, così da sfruttare l’intera giornata.

Ovviamente, ricordatevi di rispettare l’ambiente e non lasciare rifiuti!

La Graciosa mi è piaciuta molto e mi pento di non aver messo in conto di fermarmi di più.
Trascorrerci qualche giorno qui deve essere davvero rigenerante!

Non mi dispiacerebbe tornarci almeno per 4/5 giorni, tempo sufficiente ad esplorare ogni angolo dell’isola in tutto tranquillità, a piedi e in bicicletta.

Noi l’abbiamo visitata a ottobre, ovvero in quella che viene considerata bassa stagione ed era molto vivibile, nonostante la presenza di turisti.

L’isola negli ultimi anni anni, infatti, ha visto crescere notevolmente il numero di arrivi: nel 2023 sono stati oltre 300.000 i turisti che l’hanno visitata, numero che pare essere raddoppiato in un decennio.

Ecco perchè è molto importante rispettarla!


Il numero di turisti che vi arriva ogni anno continua a crescere ed il territorio è davvero ridotto: è quindi fondamentale seguire regole e divieti per proteggere flora e fauna e contribuire così a preservarne l’habitat naturale.

La Graciosa, Teguise, Las Palmas, Canarie, Spagna

La Cocina, Teguise, Las Palmas, Canarie, Spagna Playa Francesa, Teguise, Las Palmas, Canarie, Spagna Montaña Amarilla, Teguise, Las Palmas, Canarie, 35540, Spagna Pedro Barba, Teguise, Las Palmas, Canarie, 30290, Spagna Playa de La Lambra, Teguise, Las Palmas, Canarie, Spagna Montaña Bermeja, Teguise, Las Palmas, Canarie, 35540, Spagna Playa de Las Conchas, Teguise, Las Palmas, Canarie, Spagna Caleta del Sebo, Teguise, Las Palmas, Canarie, 30290, Spagna

(51 views)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *