Brugge la città medioevale delle Fiandre Occidentali
Brugge mi ricorda molto Firenze: entrambe queste città hanno un centro storico piuttosto raccolto, facilmente percorribile a piedi; entrambe hanno avuto un passato glorioso che ha lasciato in eredità splendidi monumenti; entrambe sono prese d’assalto dal turismo!
Sono stata a Brugge con il mio fidanzato nella seconda settimana di settembre, durante il nostro viaggio in Belgio: un periodo non proprio di “alta stagione” eppure, come avviene ogni volta, che mi reco nel centro di Firenze, ho dovuto fare i conti con numerose comitive di turisti, giunte da ogni parte del mondo!
Questo assalto, che immagino quindi sia continuo nel corso dell’anno, ha contribuito a togliere a Brugge un po’ di quel fascino che tutti decantano. Non dico che non mi sia piaciuta, anzi, è una splendida città medioevale ma il numero di coloro con la quale si deve condividere me l’ha resa meno suggestiva di altre mete.
L’unico momento nel quale sono riuscita a godermela un po’ è stata la sera, quando, scomparse le folle di turisti, sono riuscita a fare una passeggiata nel Mark in tutta tranquillità!
Se questo avviene nei momenti di media stagione, non oso pensare all’alta stagione!
Inoltre un giorno e una notte, secondo me, sono insufficienti per visitarla bene, soprattutto se si deve fare i conti con le code per accedere ai principali monumenti e con gli orari di chiusura di musei e negozi (tra le 17 e le 18): purtroppo noi non avevamo altra scelta!
BRUGGE: DA REGINA DEI COMMERCI A PRINCIPALE ATTRAZIONE DELLE FIANDRE
Brugge (o Bruges in francese) è il capoluogo delle Fiandre Occidentali. Abitata fin dal periodo gallo-romano, l’ascesa di questa cittadina è avvenuta a partire dal XII sec d.c in poi grazie allo sviluppo del commercio dei pregiati tessuti delle Fiandre.
Così come la fortuna di Brugge è stata per molto tempo legata alla possibilità di avere un accesso diretto al mare, il progressivo insabbiamento del porto ne ha decretato la decadenza, tanto che nel 1839 lo scrittore Georges Rodenbach ha ambientato qui il suo romanzo decadente intitolato “Bruges la morta”: proprio questa storia, apparsa a puntate su Le Figarò, avrebbe contribuito, però, a risvegliare un certo interesse nella classe intellettuale dell’epoca che ha iniziato a visitarla.
Oggi Brugge è una delle mete turistiche più famose del Belgio: nel 2000 il suo centro storico è stato dichiarato patrimonio dell’umanità da Unesco. L’attenzione al turismo si nota anche nel sito internet ufficiale, realizzato in 5 lingue (niente italiano però), ricco di informazioni e riferimenti.
L’ufficio del turismo si trova nel Markt ma questa volta non ne ho avuto bisogno: l’hotel presso il quale abbiamo soggiornato, infatti, ci ha forniti di mappa e indicazioni per muoverci in città e sospetto che la maggior parte degli alberghi del centro realizzi lo stesso servizio, molto utile se unito ad una guida.
Dato che avevamo poco tempo a disposizione, abbiamo deciso di evitare le code per accedere ai vari monumenti, preferendo invece esplorare il centro storico e cercare di respirarne l’atmosfera medioevale.
ALLA SCOPERTA DI BRUGGE: IL NOSTRO ITINERARIO DAL MARKT AL BEGIJNHOF
Siamo arrivati alla stazione ferroviaria di Brugge a metà mattina: la stazione si trova a poco più di un chilometro dal centro storico e può essere raggiunta a piedi (in 15/20 minuti circa) o con i mezzi pubblici.
Dato che era una bella giornata (una delle prime dall’inizio della nostra vacanza!) abbiamo deciso di godercela, raggiungendo a piedi il centro e il nostro albergo, il Gheestelic Hoff. Lasciati i bagagli e pagata la tassa di soggiorno (come a Firenze), ci siamo dedicati alla scoperta del centro medioevale.
Siamo partiti dalla Cattedrale di San Salvatore, situata proprio dietro il nostro albergo ma ahimè, chiusa.
Da qui abbiamo imboccato Steenstraat per raggiungere il Markt.
IL CUORE DI BRUGGE: MARKT E BURG
Se non fosse per la presenza di tanti turisti, il Markt di Brugge sarebbe delizioso: a dominare è il Belfort, la torre campanaria alta 83 metri, il simbolo della città. La torre fa parte dell’antico palazzo medioevale ed è caratterizzata da un carillon con 47 campane che viene ancora azionato a mano.
Mi sarebbe piaciuto molto salire sul Belfort e ammirare la vista dall’alto ma la coda di visitatori ci ha scoraggiati!
Dopo aver mangiato un boccone al chiosco che si trova proprio davanti al Belfort (buono ma caro!), abbiamo ripreso la nostra passeggiata dirigendoci verso il Burg, la più antica piazza di Brugge dove sorgono ancora i principali edifici sacri e amministrativi: la Basilica del Sacro Sangue, lo Stadhuis e il Brugge Vrije.
Accompagnati dalla musica di un gruppo di artisti di strada (molto bravi) siamo entrati nella Basilica del Sacro Sangue, approfittando dell’ingresso gratuito.
Il nome della basilica deriva dall’ampolla che qui viene custodita e che pare contenesse il sangue di Cristo, portata da Giuseppe d’Arimatea.
Molto carina la piccola cappella del XII sec, che si trova all’interno della basilica, un ambiente spoglio ma caratteristico.
Dalla Basilica siamo passati allo Stadhuis, che le sorge accanto, con la facciata decorata da statue di notabili delle Fiandre.
Realizzato tra 1376 e 1421 nel luogo dove sorgeva il palazzo dei conti di Fiandre, questo edificio è servito da ispirazione per la facciata dello Stadhuis di Leuven: personalmente a me è piaciuto di più quest’ultimo.
Avrei voluto visitare l’interno ma purtroppo cominciava ad essere già tardi, così abbiamo proseguito nella nostra esplorazione.
Passando sotto l’arco che si trova accanto allo Stadhuis, abbiamo attraversato il canale e raggiunto il Mercato del Pesce, dove al mattino vengono allestite le bancarelle di pesce fresco: noi abbiamo trovato un piccolo mercatino.
LUNGO I CANALI DI BRUGGE FINO AL MURO DELLA BIRRA
Dal Mercato del Pesce abbiamo iniziato a costeggiare il canale, girando intorno al Markt: è da questa zona che arriva la maggior parte delle foto più caratteristiche di Brugge e devo ammettere che ci sono angoli davvero deliziosi!
Ad un tratto abbiamo notato una scritta che ci ha incuriosito, The Beerwall, il Muro della Birra: si tratta di un’intera parete dedicata alla bevanda più caratteristica del Belgio: la birra!
The Beerwall fa parte del complesso 2be, un enorme negozio dedicato alla birra, con un caratteristico pub a fianco (se siete fortunati riuscite a trovare posto sulla terrazzina che guarda sul canale).
Tornando verso il Markt, ci siamo ritrovati in una galleria, che costeggia il canale: qui abbiamo incontrato uno strano personaggio, vestito da Moschettiere, che stava parlando con alcuni turisti!
Appesi al muro, abbiamo notato alcuni articoli di giornale che sembrava parlassero proprio di lui (purtroppo in lingua belga!) e una lettera, in lingua inglese, dove si raccontava l’esperienza di una coppia di turisti: pare che questa persona sia nota per abbordare turisti, portali nel suo negozio e chiedere soldi in cambio di foto ricordo.
Da una veloce ricerca su google ho trovato racconti di esperienze positive e negative…sinceramente non so cosa pensare perchè con noi non ha parlato ma se passate da quelle parti sappiate che potreste incontrarlo.
DALLA BIRRA ARTIGIANALE HALVE MAAL AL BEGIJNHOF DI BRUGGE
Dal Markt siamo tornati indietro e abbiamo ripreso a costeggiare il canale fino a raggiungere piazza di Walplein, dove abbiamo fatto tappa alla Halve Maan: fondato nel 1856, è l’unico birrificio del centro di Brugge ancora a conduzione familiare.
Avremmo voluto visitarlo, per vedere come viene fatta la loro birra, ma purtroppo la parte museo era già chiusa!
Ci siamo quindi consolati con due ottime birre nel chiostro interno del cafè!
Proseguendo nella nostra passeggiata abbiamo finalmente raggiunto il Begijnhof di Brugge.
Fondata nel 1245 da Margherita di Costantinopoli, contessa delle Fiandre, questo begijnhof è molto diverse da quelli di Leuven e Tongeren: se questi ultimi infatti sono labirinti di viuzze, quello di Brugge è organizzato intorno ad un grande corte centrale, con alti alberi.
Le bianche case delle beghine (abitate dal 1928 ad oggi da suore benedettine) sono ordinate intorno al cortile e fanno da corollario alla chiesa.
Sebbene diverso dai begijnhof tradizionali, anche quello di Brugge è una piccola oasi di pace dove è piacevole passeggiare sotto gli alberi: curiose le case sugli alberi che vi abbiamo trovato e che pare siano frutto di un’installazione per la Triennale dell’Architettura e Arte contemporanea 2015.
Peccato non fosse possibile salirci!
Dal Begijnhof abbiamo proseguito fino al Minnerwaterpark e alla Porta della polvere da sparo, quel che resta delle antiche mura di Brugge:
dato che il sole stava iniziando a tramontare, abbiamo quindi deciso di tornare verso il Markt.
DAL TRAMONTO ALL’ALBA: LA BRUGGE PIU’ SUGGESTIVA
Devo dire che ho cominciato a godermi Brugge proprio da questo momento: l’improvvisa e drastica diminuzione del numero di turisti, ci ha finalmente permesso di passeggiare per le strade di questa deliziosa città senza dover prestare attenzione a scansare chicchessia.
E’ incredibile come da una certa ora, tra le sue vie, insieme al buio, cali anche un rilassante silenzio.
Dopo una deliziosa cena da Ellis (vedi il post sulla cucina belga) abbiamo deciso di godere ancora un po’ dei suoi edifici medioevali con un’ultima passeggiata nel Markt:
sotto la torre del Belfort, tra le strade deserte e il silenzio della notte, siamo riuscite a trovare una certa sintonia!
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