Weekend ad Acqui Terme: dall’archeologia all’enogastronomia..non solo sport e terme!
Negli ultimi mesi non mi capita spesso di riuscire ad avere tempo per escursioni fuori porta, figuriamoci per viaggi: il weekend ad Acqui Terme, di un paio di settimane fa, è stata una vera e propria “improvvisata”, di cui però avevo davvero bisogno per “staccare un po’ la spina”.
Galeotto è stato un box regalo ricevuto da mio fratello e che stava per scadere: per evitare di perderlo, ho organizzato, con il mio fidanzato, una vera e propria fuga dell’ultimo minuto. L’unica struttura ricettiva nella quale siamo riusciti a trovare posto, con un preavviso di pochi giorni, è stato un agriturismo vicino ad Acqui Terme: così abbiamo deciso di esplorare proprio questa zona.
Non ero mai stata ad Acqui Terme e l’unica cosa che conoscevo erano, appunto, le terme: in realtà questa piccola cittadina ha molto di più da offrire, dai monumenti al circuito archeologico fino ad un’eccellente enogastronomia…insomma, è stata una piacevole scoperta!
Acqui Terme: storia e info utili sull’antica Aquae Statiellae
Abitata dalla popolazione dei Liguri fin da epoca remota, l’antica Carystum fu distrutta (in maniera piuttosto brutale) e ricostruita dai romani con il nome di Aquae Statiellae: già nota come località termale nel II sec a.c, venne ribattezzata Aquis e poi Acqui nella tarda antichità mentre la denominazione Terme fu aggiunta solo nel 1956.
Dal 1305 la città fu sotto il controllo dei Paleologo, potente famiglia del Monferrato: a loro si deve la realizzazione dell’antico forte, trasformato in castello residenziale dai Savoia, che presero possesso della città dal 1708. Oggi Acqui Terme fa parte della provincia di Alessandria e si trova in quella stupenda area del Piemonte che risponde al nome di Monferrato.
Il punto di riferimento per avere informazioni su Acqui Terme è lo IAT, l’ufficio del turismo, che ha sede in piazza Levi, davanti al Municipio. Qui ho trovato mappa e depliant delle principali attrazioni oltre agli orari di apertura (dai musei alle chiese): sono informazioni preziose, perchè non tutti i monumenti sono accessibili ad ogni ora.
Vi consiglio quindi di farci un salto, soprattutto se avete poco tempo, per evitare giri a vuoto o perdervi qualcosa: ad esempio una coppia di ragazzi che abbiamo incontrato non sapeva che la Cattedrale, quel giorno, avrebbero aperto solo dopo le 15.
Come arrivare ad Acqui Terme e dove parcheggiare l’auto
Acqui Terme è facilmente raggiungibile sia in auto che in treno: la stazione ferroviaria, infatti, è a meno di 5 minuti a piedi dal centro storico.
Noi siamo arrivati in auto: se avete tempo a disposizione, vi consiglio di evitare la strada statale e percorrere le strade secondarie che si snodano tra colline e vigneti del Monferrato. Noi l’abbiamo fatto sotto la pioggia e, nonostante il clima, è stato comunque suggestivo.
Acqui Terme è suddivisa in due zone principali: il centro storico e la zona delle terme, distanti tra loro qualche chilometro. Entrambe sono raggiungibili in auto ma il centro storico è chiuso al traffico e i parcheggi nell’area limitrofa sono tutti a pagamento.
Grazie però ai consigli di Zingarate abbiamo trovato un ottimo parcheggio in via Guareschi: la strada è piccola ma è possibile parcheggiare gratuitamente ai margini e da qui, il centro dista meno di 5 minuti a piedi.
La zona delle Terme invece può essere raggiunta sia a piedi, con una camminata di un quarto d’ora, che in auto, come abbiamo fatto noi: basta percorrere Corso Bagni. Una volta arrivati, vedrete che con i parcheggi gratuiti non avrete problemi.
Weekend ad Acqui Terme: centro storico e Castello dei Paleologi
La parte più interessante di Acqui Terme è senza dubbio il centro storico: è piccolo e si esplora facilmente a piedi in una giornata.
Noi siamo arrivati da Piazza Italia, dove domina la Fontana delle Ninfe, omaggio alla protagonista indiscussa di Acqui Terme: l’acqua termale.
Vicino a Piazza Italia, all’inizio di corso Bagni, proprio dietro all’Hotel Nuove Terme, si trova anche il sito archeologico della Piscina Romana, quel che resta di un vasto complesso termale dell’eta imperiale romana: purtroppo non abbiamo avuto tempo di visitarlo ma che credo meriti.
Da Piazza Italia abbiamo raggiunto Piazza della Bollente, cuore del centro storico di Acqui: vi sgorga una sorgente di acqua salso-bromo-iodica, ad una temperatura di quasi 75°. La sorgente è sormontata da un’edicola in marmo, realizzata durante la risistemazione della piazza, tra il 1870-1880, quando venne demolito anche l’antico ghetto ebraico.
Avvicinandosi si avverte subito il tipico odore di uovo marcio, tipico dell’acqua sulfurea, oltre ad un piacevole tepore, che personalmente ho molto apprezzato dato che la giornata era piuttosto fredda!
Piazza della Bollente è il cuore di Acqui Terme: da qui si raggiunge velocemente ogni angolo del centro storico: da Piazza Levi dove sorge il Palazzo Comunale, risalente al XVII sec, l’antica fontana romana e la chiesa di San Francesco, alla chiesa dell’Addolorata con la struttura romanica; fino, dall’altra parte, a piazza Duomo, dove sorge la Cattedrale di Santa Maria Assunta.
La Cattedrale di Santa Maria Assunta risale all’anno 1000 ed è affiancata da un campanile eretto nel 1479. La struttura interna è piuttosto semplice: la parte più suggestiva, secondo me, è la cripta.
Fate attenzione perchè sembra chiusa, a causa delle luci spente e delle porte chiuse, ma non è così: basta solo girare la maniglia di una delle porte ed entrare, facendo attenzione a muoversi alla luce delle sole candele.
Piazza Duomo si trova proprio sotto la rocca dell’antico Castello dei Paleologi, dove oggi sorge l’attuale Museo archeologico. Sul versante meridionale invece si estende un piccolo parco, dove regnano sovrani gli scoiattoli.
Il museo archeologico di Acqui Terme è un vero gioiellino: piccolo ma delizioso e veloce da visitare. Anche il sito internet è ben curato.
Noi abbiamo scelto di fare la visita guidata (al costo di soli 2 euro in più) ed è stata un’ottima decisione. La nostra guida (archeologo del quale, ahimè, non ricordo il nome!) si è dimostrato un vero e proprio “Alberto Angela”: non solo è riuscito a rendere molto interessante il racconto della storia di Acqui Terme (antica e moderna) ma ha anche risposto pazientemente a tutte le domande che gli abbiamo fatto.
Da quello che ci ha raccontato, attualmente il museo è gestito dal Comune di Acqui Terme che negli ultimi anni ha investito per cercare di migliorare la struttura: il percorso museale si snoda all’interno di una parte dell’antico castello e permette di ripercorrere la storia della città e del territorio, dalla preistoria fino al medioevo.
Grazie alla visita guidata è stato possibile vedere anche i depositi, inaugurati a fine dello scorso anno, ed assistere al lavoro di pulizia di alcuni dei reperti di scavo. Per me è stato un po’ come tornare all’Università, quando dovevamo pulire e catalogare i pezzi che arrivavano dagli scavi dei siti etruschi ma se non avete idea di come funziona, ve lo consiglio.
Quello che è emerso con più evidenza da questa visita è la passione delle persone che lavorano al museo: nonostante i fondi statali praticamente assenti, questo piccolo museo non solo riesce a sopravvivere ma sta cercando di crescere e per questo credo meriti tutto l’aiuto possibile.
Abbiamo visitato anche le antiche prigioni, pulite e sistemate per essere inserite nell’allargamento del circuito museale, ovviamente se si troveranno i fondi: mi auguro sia possibile realizzare questo progetto: lo scorso anno il museo di Acqui ha attratto oltre 5000 visitatori ma potrebbe essere molti di più se adeguatamente supportato.
Tra l’altro il biglietto del museo è valido anche per la visita alla Piscina Romana.
Nei giardini del museo si trova anche l’Orto Botanico di Acqui Terme, una piccola oasi di pace con un belvedere sulla città: da appassionata di piante, mi sarebbe piaciuto godermelo un po’, viste anche le fioriture primaverili, ma purtroppo è iniziato a piovere!
Pioggia e gelo ci hanno convinti a concludere la nostra prima giornata gustandoci un ottimo aperitivo.
Weekend ad Acqui Terme: la zona delle Terme e l’Acquedotto romano
Le rovine dell’acquedotto romano sorgono lungo il fiume Bormida, accanto ad un delizioso percorso ciclo-pedonale: ci abbiamo fatto un salto la domenica mattina, sotto un cielo plumbeo.
Rimane veramente poco dell’antico acquedotto, risalente all’età imperiale, ma la zona sembra ottima per fare sport o anche solo per lunghe passeggiate. Purtroppo, abbiamo trovato anche i segni dell’alluvione, subita a novembre 2016 dalla città.
Poco distante si trova il Fontanino dell’Acqua Marcia, altra fonte di acqua sulfurea, meno calda di quella di Piazza della Bollente ma comunque con proprietà curative.
L’area delle terme non ha molto altro da offrire, a meno che non vogliate appunto usufruire delle famose terme di Acqui: oltre alle strutture adibita a cure vere e proprie, esiste anche una moderna Spa, Il Lago delle Sorgenti. L’ingresso alla Spa è a pagamento ed avviene scaglionato in due momenti, mattina (10-14) e pomeriggio (15-19).
Siamo stati indecisi fino all’ultimo se provarle o no ma alla fine abbiamo preferito dedicare l’ultima parte della domenica alla visita del sito archeologico di Libarna.
Weekend ad Acqui Terme: dove mangiare e dormire
Devo dire che non è stato semplice trovare un posto dove mangiare ad Acqui Terme: il motivo è che la maggior parte dei ristoranti o era chiusa nel giorno di sabato oppure avrebbe chiuso alle 14.30! Dopo aver girato un bel po’ per il centro storico, alla fine abbiamo ripiegato su un caffè in piazza Bollente, il Caffè dei Mercanti.
Ammetto di esserci entrata con poca convinzione: dall’esterno il locale sembrava fin troppo moderno e la posizione mi lasciava pensare ad una struttura “turistica”…mai ho preso cantona più grande!
Raramente ho trovato un locale dove l’attenzione e la qualità del cibo si sono sposati alla cortesia e disponibilità del personale e a prezzi onesti. Abbiamo pranzato talmente bene (se amate la tartaree di carne, provate il Monferrino con un bicchiere di Barbera Castel Baglioni) che siamo tornati più tardi anche per fare aperitivo: in questo caso abbiamo provato il nebbiolo Rocche dei Manzoni, delizioso, che il proprietario ci aveva fatto assaggiare a pranzo.
Se vivessi ad Acqui Terme probabilmente questo sarebbe il mio locale preferito.
Devo dire che anche la sistemazione per la notte è stata fortunata: la struttura che ci ha accolto (e per merito della quale abbiamo visitato questa zona) è stata l’agriturismo La Timida a Cassine, a circa un quarto d’ora in auto da Acqui Terme.
La struttura è semplice, pulita e accogliente come deve essere un agriturismo: niente tv in camera ma letto comodissimo e bagno impeccabile. Avevamo compreso nel pacchetto anche una serie di assaggi di antipasti, che si sono rivelati veramente gustosi: ho provato anche la tris di dolci e devo dire che erano squisiti.
La proprietaria e il figlio si sono dimostrate persone alla mano, molto ospitali e disponibili: è una sistemazione perfetta se amate le strutture semplici e rustiche e ottima per esplorare in auto questa parte del Monferrato.
Dall’Enoteca Regionale a Villa Ottolenghi: cosa altro vedere in un weekend ad Acqui Terme
Siamo arrivati ad Acqui la mattina di sabato e siamo ripartiti la mattina della domenica: alla fine più che un weekend ad Acqui Terme è stata una lunga giornata e non siamo riusciti quindi a vedere tutto quello che avremmo voluto.
Ad esempio mi sarebbe piaciuto visitare l’Enoteca Regionale “Terme e vino” ospitata a Palazzo Robellini, e dove in certi orari è possibile fare anche aperitivo. Inoltre mi sarebbe piaciuto dare uno sguardo a Villa Ottolenghi: è una villa privata che sorge sulla strada Monterosso, sopra Acqui Terme, e che pare abbia uno splendido parco, premiato nel 2011 con il European Garden Award. Ovviamente mi è dispiaciuto molto non riuscire a vedere la Piscina Romana.
Devo dire che dal punto di vista archeologico, Acqui Terme mi ha davvero stupita: è vero che attualmente non ha un patrimonio immenso ma conserva bene quel che ha…e chissà quanto altro potrebbe avere!
La nostra guida ci ha parlato, ad esempio, di uno scavo avviato tempo fa, nei pressi di Corso Bagni, che aveva portato alla luce i resti di un antico quartiere romano: lo scavo purtroppo è stato bloccato e quel che era stato scavato, è stato coperto con teli di plastica.
So che a breve ci saranno le elezioni amministrative ad Acqui Terme e mi auguro che chiunque vinca continui ad investire nella valorizzazione del patrimonio culturale di questa città, oltre che sulle già affermate terme: sono convinta infatti che le ricadute sarebbero positive per tutta la città e per il suo territorio e che Acqui Terme potrebbe così affiancare al turismo del benessere/sportivo anche quello culturale/archeologico.
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