Navi antiche di Pisa: il museo sulle antiche tecniche di navigazione
Dopo 21 anni dalla scoperta delle navi di San Rossore, è stato inaugurato il museo Navi antiche di Pisa, il più grande al mondo sulle antiche tecniche di navigazione
Sed quamvis cesserit annis, sanctior est salva parva tabella rate – Marziale
Per quanto abbia ceduto agli anni, un piccolo naviglio è più venerabile di un bastimento che s’è salvato.

Era l’anno 1998 quando, durante alcuni lavori condotti da Ferrovie Italiane nei pressi della stazione San Rossore, a Pisa, vennero alla luce resti di imbarcazioni di epoca romana: in quell’anno studiavo archeologia all’Università di Firenze e ricordo che la scoperta fece notizia.
Le navi di San Rossore infatti erano in un buono stato di conservazione, evento più unico che raro, e iniziò subito il lavoro di scavo e recupero.
Un lavoro non semplice però, data la deperibilità dei materiali, per il quale sono stati necessari oltre 20 anni di tempo, per una spesa di 17 mln di euro, tra restauro e realizzazione del museo.

Il 16 giugno 2019, è stato finalmente inaugurato il Museo Navi antiche di Pisa: il museo è stato presentato come il più grande al mondo dedicato alle antiche tecniche di navigazione.
Non ho potuto partecipare all’inaugurazione perchè ero al concerto dei The Cure al Firenze Rocks ma sono riuscita a fare un salto alla preview stampa di due giorni prima: troppa era la curiosità di vedere quanto prodotto in questi 20 anni.

Devo dire che il risultato non mi è affatto dispiaciuto!
Navi antiche di Pisa: dalle navi di San Rossore al museo sulle antiche tecniche di navigazione

Visitare il museo delle navi antiche di Pisa è come compiere un viaggio nel tempo attraverso l’arte della navigazione dei popoli antichi, greci e romani.
Il percorso si articola su 5000 metri quadrati di superficie, suddivisi in 8 aree tematiche.
Il museo si trova all’interno degli Arsenali Medicei di Pisa, sede ideale dato che gli Arsenali erano nati per la manutenzione delle galee dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano e solo successivamente sono stati utilizzati come stalle dall’esercito italiano.

L’allestimento del museo non ha solo conservato la bellezza dell’architettura medicea ma, a mio parere, l’ha decisamente valorizzata.

Dopo la conferenza stampa di presentazione, Andrea Camilli, responsabile per la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Pisa e Livorno, ci ha accompagnati in un veloce tour del museo, spiegandoci la filosofia e mostrando i pezzi più importanti, tra gli oltre 800 presenti.

Quello che mi ha colpita del museo Navi antiche di Pisa è la notevole cura negli allestimenti del percorso e delle singole sale: un giusto mix tra divulgazione scientifica e divertimento, dove l’utilizzo della moderna tecnologia è ridotto all’essenziale.

Come spiegato da Camilli infatti, avendo a disposizione tanti reperti originali, si è scelto di puntare a valorizzarli, ricostruendone fisicamente i contesti, piuttosto che creandoli virtualmente.

Il percorso inizia con la storia della città di Pisa e il rapporto con il mare, con particolare riguardo all’area del fiume Auser, dove avvennero le alluvioni che hanno permesso il ritrovamento del cantiere navale di San Rossore.

La parte più maestosa sono ovviamente le sale che ospitano le quattro navi di San Rossore recuperate, databili tra III secolo a.C. e VII secolo d.C:

l’Alkedo (gabbiano), ammiraglia da 12 rematori, la Nave “I”, un grande traghetto fluviale del V sec d.c, un barcone (D) per il trasporto della rena, con ponti e albero ben visibili e infine una piccola imbarcazione (F) per il trasporto merci, simile ad una piroga.


Accanto a queste, si trovano i resti di altre navi parzialmente recuperate, oltre alla ricostruzione di una porzione del cantiere di scavo.

Le navi sono davvero in buono stato e l’allestimento realizzato, praticamente privo di barriere, consente di vederle molto da vicino!

Ciò che ha consentito al cantiere di San Rossore di conservare così tante imbarcazioni sono state le alluvioni del fiume Auser, che hanno interessato la zona tra Pisa e il mare, dall’età augustea fino al V sec d.c.

L’effetto è stato quello di creare una sorta di Pompei del mare.

Oltre alle imbarcazioni, infatti, sono visibili i carichi rinvenuti al loro interno: dagli oggetti personali dei viaggiatori, come giochi per bambini, capi d’abbigliamento, statuette votive, agli strumenti usati dai marinai, fino agli utensili utilizzati a bordo.

Un mosaico che copre mille anni di commerci, navigazioni, rotte, vita quotidiana e naufragi.

Tra gli oggetti ritrovati, anche la moneta posta sotto il pennone dell’Alkedo: pare infatti che al momento del varo di una nave venisse inserita una moneta alla base dell’albero maestro per augurare buona sorte.

Ampio spazio è dedicato anche al racconto di come avvenivano i viaggi in mare all’epoca dei romani, con la ricostruzione di un piccolo planetario che spiegava come ci si orientava.

Come spiegato dal dott. Camilli, tra i progetti ancora in fase di realizzazione c’è la creazione del Centro di restauro del Legno Bagnato, con sede nel complesso di San Vito, accanto al museo: si tratta di un vero e proprio centro di rilievo internazionale per il restauro delle sostanze organiche che consentirà di mettere a frutto il lavoro di questo ventennio.
Il centro dovrebbe aprire il prossimo anno: chissà se sarà prevista anche la sua eventuale visita.

Il tour inaugurale del museo Navi antiche di Pisa è stato, per forza di cose, rapido e non ho avuto tempo di studiare bene ogni sezione: mi sono ripromessa di tornare nelle prossime settimane, prendendomi tutto il tempo necessario per godere a pieno di questo nuovo museo.

L’impressione generale però è molto positiva: il museo è una struttura moderna e piacevole da visitare, che consente di conoscere non solo aspetti di Pisa meno noti ma soprattutto permette una migliore conoscenza delle antiche tecniche di navigazione.
E soprattutto la visita può essere fatta a vari livelli, da grandi e piccini.

Sicuramente, per chi è appassionato di archeologia o di tecniche marinare, è una meta da non perdere a Pisa.
Navi antiche di Pisa: info utili per la visita

Il Museo Navi antiche di Pisa si trova negli Arsenali Medicei, su Lungarno Ranieri Simonelli.
La sede è raggiungibile a piedi dal centro di Pisa e da Palazzo Blu, in pochi minuti, mentre ci vuole circa un quarto d’ora per raggiungere Piazza Duomo e la Torre di Pisa.
E’ possibile lasciare l’auto proprio davanti al museo, nei parcheggi a pagamento.
Attenzione, il museo è aperto solo alcuni giorni della settimana: sul sito internet trovate orari e informazioni utili per la visita. La gestione è affidata a Cooperativa Archeologia. I biglietti possono essere acquistati in loco o su internet.
Sono possibili anche attività didattiche, con percorsi speciali e laboratori per scuole e famiglie.
Il museo è accessibile a persone con disabilità motoria mentre per disabilità visiva è necessario concordate un’eventuale visita guidata.
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